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NOTIZIE CORONAVIRUS

Uniamo le forze

1/12/2020

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Come anticipato, oggi abbiamo proseguito nell’azione di screening. Sono stati testati oltre 70 residenti, in particolar modo tutte le persone accolte nei reparti A ed E. In questo ultimo, abbiamo individuato 5 casi positivi. Complessivamente, quindi, l’area dedicata accoglie 25 persone. Questa mattina un medico dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA) ha provveduto alla visita di tutte le persone positive presenti e ha rilevato condizioni senza sintomatologie di rilievo, fatto salvo un caso che è stato ricoverato per ricevere cure più adeguate.
Stiamo rafforzando l’equipe assistenziale dedicata, ma riteniamo che sia indispensabile la presenza costante di un medico che possa monitorare l’evoluzione delle condizioni dei positivi ed anche intervenire preventivamente nella valutazione di eventuali casi sospetti. L’attività dei Medici di Medicina Generale, cui va tutto il nostro ringraziamento per la costante presenza e disponibilità, non permette di garantirlo, considerato che gli stessi hanno in carico l’utenza esterna. Altrettanto il personale delle USCA è chiamato ad intervenire in una molteplicità di frangenti e, al momento, non abbiamo certezza che possa intervenire con regolarità.
Per questo il Consiglio di Amministrazione ha lanciato l’appello che riportiamo qui sotto e che esprime la volontà di fronteggiare nel modo più adeguato possibile questa complessità.
Accanto alle parole importanti e responsabili dei nostri amministratori, vogliamo continuare a rendervi partecipi delle nostre giornate con una immagine che racconti la nostra quotidianità. Oggi la facciamo esprimere a Maria insieme a……Marco.
Appello del Consiglio di Amministrazione alle autorità civili e sanitarie ed alla comunità territoriale
In questa seconda fase la residenza fino alla scorsa settimana, nonostante la crescente curva esterna, era riuscita a salvaguardare i propri residenti, grazie ad una stretta sorveglianza costituita anche dall’esecuzione di test rapidi antigeni fin dal mese di settembre, prima con cadenza mensile e poi quindicinale.
È proprio a partire da questi screening periodici che la scorsa settimana è emerso un primo caso di positività e poi via via gli altri fino agli attuali 25 raggiunti oggi sui 255 residenti presenti, tra cui alcuni rientrati da ricoveri ospedalieri che inizialmente erano risultati negativi e poi nel corso della quarantena sono emersi quali positivi.
All’interno della residenza stato sono state attivate due aree Covid per un totale massimo di 25 posti letto ricavati trasferendo alcuni residenti in spazi collettivi ora inutilizzati, come previsto dai protocolli predisposti dalla Direzione della Casa e inviati preventivamente alle autorità sanitarie.
Le maggiori criticità che vogliamo evidenziare si riferiscono all’assistenza medica e all’eventuale indisponibilità di ulteriori posti se dovessero sorgere altre positività.
I medici curanti possono garantire unicamente una consulenza telefonica in quanto se accedessero alle zone Covid potrebbero compromettere la sicurezza delle attività ambulatoriali gestite esternamente. D’altro canto gli stessi provvedimenti normativi emanati prevedono l’attivazione delle cosiddette Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) incaricate di garantire l’assistenza medica in tali circostanze.
L’intervento di questi medici Usca rischia di essere insufficiente viste le forze disponibili che devono occuparsi anche dei casi a domicilio e non completamente rispondente alle esigenze di anziani non autosufficienti con quadri complessi di comorbilità.
Altre esperienze hanno dimostrato che l’intervento di presa in carico deve essere preventivo per limitare la diffusione del contagio e per individuare tempestivamente i casi sospetti potenzialmente positivi che potrebbero allargare i confini del contagio. È necessaria, quindi, una presenza medica continuativa e costante che valuti le condizioni dei positivi e l’evoluzione del quadro clinico oltre che intervenire in termini diagnostici sui contatti stretti degli stessi. A tal fine la Casa si era già dotata di un ecografo portatile e ha attivato una convenzione con un laboratorio privato accreditato per l’effettuazione dell’analisi di esami ematochimici.
Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo fa, quindi, appello alle autorità sanitarie perché provvedano tempestivamente a fornire il necessario supporto alla nostra residenza e a tutte le realtà analoghe che si trovano a gestire con le proprie forze questa pandemia.
D’altro canto rivolgiamo anche un appello a eventuali medici disponibili a prestare la loro opera nella nostra residenza, per garantire una presenza continua e costante ed un riferimento per le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali.
Questo appello è in primis finalizzato alla salvaguardia della sicurezza e della salute dei nostri residenti oltre che del personale, già duramente provato fisicamente e psicologicamente. La mancata adozione di interventi e misure di vigilanza e contenimento rischiano di vedere un quadro maggiormente pregiudicato, i cui esiti potrebbero essere incresciosi. È pertanto nostro dovere promuovere ogni azione possibile perché nulla sia lasciato intentato, nel rispetto delle rispettive responsabilità.
Ci rivolgiamo, infine, alle famiglie dei nostri residenti che ci stanno dimostrando costantemente la loro vicinanza. Invitiamo ciascuno di loro a far sentire la propria voce a sostegno di questa nostra iniziativa in difesa dei propri cari e a tutela della loro salute.
Invitiamo anche le comunità cristiane del territorio perché abbiano presente nelle loro preghiere lo sforzo dei nostri operatori cui va il nostro più sincero ringraziamento ed apprezzamento.
Il Consiglio di Amministrazione

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